Autore
Marzullo, Francesco

Titolo
Il profitto di rilevante entità quale condizione legittimante la cautela interdittiva ex lege 231/01
Periodico
Rivista penale
Anno: 2024 - Volume: 150 - Fascicolo: 6 - Pagina iniziale: 580 - Pagina finale: 590

Nel presente contributo, l'Autore analizza i poteri del giudice della cautela, chiamato a valutare la richiesta di misura cautelare interdittiva (dei rapporti con la Pubblica Amministrazione) nei confronti di una persona giuridica, incolpata per un reato presupposto ex decreto 231/2001. In particolare ci si interroga: i) sulla necessità o meno che sussista un profitto di rilevante entità conseguito dall'ente quale "condizione legittimante" la misura cautelare; ii) sulla nozione di profitto di rilevante entità, che assume una connotazione differente rispetto alla nozione di profitto sequestrabile o confiscabile. La consapevolezza della particolare pervasività delle misure cautelari interdittive, specie quando sono applicate nei confronti di una società, ad avviso dell'Autore, dovrebbe indurre l'Autorità giudiziaria ad un approccio il più possibile garantista, anche in ragione del fatto che tali misure interdittive incidono pesantemente su posizioni di diritto, dotate di tutela costituzionale (art. 41, comma 2, della Costituzione, che sancisce la libertà dell'iniziativa economica privata). È fuor di dubbio che "interdire" l'attività di un ente nei rapporti che ad ampio spettro intrattiene con la Pubblica Amministrazione, in molti casi, può significare la sensibile compressione dell'iniziativa economica privata e può far precipitare l'operatore economico in un'irreversibile situazione di decozione.



SICI: 0035-7022(2024)150:6<580:IPDREQ>2.0.ZU;2-P

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