Autore:
Scevi, Paola Titolo:
La perseguibilità della tratta di esseri umani quale crimine internazionale. Alla ricerca di un disegnoPeriodico:
Rivista penaleAnno:
2025 - Volume:
151 - Fascicolo:
5 - Pagina iniziale:
391 - Pagina finale:
399Lo studio affronta le questioni relative alla perseguibilità della tratta quale specifico crimine contro l'umanità. Lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale contempla la tratta di persone quale crimine contro l'umanità, ma solo se collegata ad una delle ipotesi di schiavitù, e sempre che sussista l'elemento di contesto di un attacco esteso o sistematico diretto contro popolazioni civili. La tratta, tuttavia, non può essere ricondotta esclusivamente ad una delle ipotesi di schiavitù. La questione dell'autonoma configurabilità della tratta degli esseri umani quale crimine contro l'umanità disvela il problema della sua perseguibilità dinnanzi alla Corte penale internazionale. Nonostante il riconoscimento dei complessi legami tra la tratta e i contesti di conflitto, la tratta è stata perseguita quale crimine nazionale o transnazionale, ma non (ancora) come crimine internazionale. E criticità derivano dalle specifiche modalità di funzionamento della Corte penale internazionale. I crimini internazionali si appalesano a miriadi, implicando un elemento di contesto rappresentato da una infinità di violenze, postulando il contributo di diversi autori e partecipi che lo Statuto di Roma mira vengano intercettati dalla fitta rete di giurisdizioni nazionali che il principio di complementarità induce a tessere e che, in quanto armonizzate allo Statuto, possano essere capaci di efficaci sinergie. Ed invero, lo Statuto di Roma, pur non contemplando espressamente doveri di recepimento dei propri contenuti negli ordinamenti nazionali, dà impulso affinché gli Stati si dotino degli strumenti di diritto penale sostanziale e processuale indispensabili a fronteggiare efficacemente i crimini internazionali. L'impulso affinché gli ordinamenti nazionali si adeguino agli standard dello Statuto di Roma, tuttavia, non ha ancora avuto seguito nell'ordinamento italiano.
SICI: 0035-7022(2025)151:5<391:LPDTDE>2.0.ZU;2-D
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