Il contributo studia la possibilità che Machiavelli abbia potuto leggere le Vite di Cornelio Nepote, sebbene alla sua epoca esse circolassero sotto il nome del copista Probo. Influenza di tale lettura potrebbe essersi sedimentata nel modo di trattare nel Principe e nei Discorsi il tema della paura di un’ascesa tirannica da parte di un cittadino eminente.